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La tradizione vuole che Icaro venga ricordato come l'esempio tipico di chi tenta di compiere azioni fuori dalla propria portata facendosi prendere dall'ebbrezza del volo ed avvicinandosi troppo al sole. Nel caso che vogliamo ricordare oggi, invece, Ikaros per “vivere” deve utilizzare esclusivamente l’energia solare.

Stiamo parlando ovviamente di Ikaros (Interplanetary Kite-craft Accelerated by Radiation Of the Sun) la vela solare lanciata in orbita il mese scorso dall'Agenzia spaziale giapponese (Jaxa) per testare la possibilita' di utilizzare l'energia solare come propulsore per una nuova generazione di veicoli spaziali.

Proprio in questi giorni si e' concluso con successo il dispiegamento [video] della vela di questo nuovo prototipo di velivolo orbitale che ha la forma di un aquilone e una superficie di circa 200 metri quadrati. Ha finalmente completato il processo di espansione avviato dagli scienziati il 3 giugno, e secondo le prime rilevazioni le celle solari ultrasottili inserite all'interno della membrana hanno gia' cominciato a generare energia.
“Confermiamo la completa apertura della velae la generazione di energia elettrica attraverso la pellicola a celle solari a circa 7,7 milioni di chilometri dalla Terra”, ha dichiarato la Jaxa in un comunicato, spiegando che i suoi scienziati continueranno ora a monitorare il veicolo per verificare l'entita' dell'accelerazione e la possibilita' di guidare correttamente la traiettoria.
Come dichiarato dallo scienziato Yuichi Tsuda la nuova vela solare si basa su una “tecnologia ibrida di elettricita' e pressione”. Sulla sua superficie e' infatti presente una pellicola ultrasottile contenente piccole celle solari, di spessore pari appena a 7,5 millesimi di millimetro, in grado di trasformare l'energia dei fotoni che la colpiscono in energia elettrica utilizzabile per la propulsione del veicolo stesso.
“Le vele solari - ha inoltre dichiarato Tsuda - sono la tecnologia che permettera' di realizzare viaggi spaziali senza utilizzare combustibili per tutto il tempo in cui e' disponibile l'energia del sole. La disponibilita' di elettricita' ci permetterebbe di spingerci piu' lontano e con piu' efficienza nel Sistema Solare”. Durante la sua missione, della durata prevista di sei mesi, Ikaros avra' la missione di arrivare nell'orbita di Venere.
Se la sua missione avra' buon esito, gli scienziati della Jaxa hanno gia' programmato una nuova missione intorno a Giove, per la quale verra' utilizzata una vela di dimensioni maggiori rispetto a questa lanciata in orbita lo scorso 18 maggio.