Rallenta il passo la crescita economica nipponica.
Nel secondo trimestre del 2010 il PIL nipponico è aumentato dello 0,1% in termini reali (-0,9% nominale) sul periodo precedente: è stata la terza variazione trimestrale consecutiva di segno positivo, sebbene sensibilmente ridotta rispetto a quella antecedente. E' quanto afferma il Governo giapponese.
Esaminando l’apporto alla crescita del PIL da parte delle due macrocomponenti, la domanda interna ha avuto un contribuito del -0,2%, primo segno negativo in tre trimestri, mentre la domanda estera ha sorretto l’economia con un +0,3%, per la quinta volta consecutiva. E’ evidente la contrapposizione fra la debolezza della domanda interna e la solidità di quella estera.
Riguardo al versante interno, i consumi privati sono rimasti invariati rispetto al trimestre precedente (+0,0% reale). Infatti, si è assottigliato l’effetto degli incentivi all’acquisto di nuove automobili e quello degli eco-punti (il più severo criterio nuovo ha ridotto il numero di elettrodomestici considerati verdi) e la ripresa di retribuzioni e occupazione si è indebolita. Gli investimenti residenziali si sono riportati nuovamente in diminuzione con un -1,3%, riflettendo la fiacchezza del settore edile.
Permane una sensazione di sovradimensionamento negli impianti, ma poiché la produzione si mostra fondamentalmente in crescita e gli utili delle imprese in forte recupero, gli investimenti fissi sono aumentati per il terzo trimestre consecutivo, facendo segnare un +0,5%. La spesa pubblica ha continuato a lievitare con un +0,2%, ma gli investimenti pubblici hanno sofferto un -3,4%, quarta diminuzione susseguente che deriva dai tagli decisi dal Governo, quindi la domanda pubblica è diminuita complessivamente del -0,5%, primo segno negativo in tre trimestri.
Sul versante esterno, da un lato è continuato l’aumento delle importazioni (+4,3% sul trimestre precedente) favorito dalla ripresa economica domestica, dall’altro lato è proseguita la sensibile crescita delle esportazioni (+5,9%), beneficiando dell’intensa domanda proveniente dai paesi occidentali che ha bilanciato il blando affievolimento di quella asiatica.
Infine, il deflatore del PIL, che mostra l’andamento generale dei prezzi, ha avuto una variazione del -1,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ridottasi in ampiezza poiché la caduta dei prezzi si è moderata leggermente.
Sulla base del solido andamento crescente delle esportazioni e della ripresa degli investimenti fissi, si prevede che la tendenza fondamentale di crescita economica poseguirà, benché l’esaurirsi delle misure a stimolo dei consumi sortirà un effetto deprimente.
Sebbene l’espansione economica cinese stia rallentando tenuamente, la ripresa mondiale imperniata sui paesi emergenti reggerà e quindi le esportazioni giapponesi si manterranno in crescita. Inoltre, in virtù del crescente utilizzo impianti e del rialzo della redditività, gli investimenti fissi saranno accresciuti e l’ambiente reddituale delle famiglie si indirizzerà verso un leggero miglioramento. Sull’andamento dei consumi graveranno le nubi rappresentate dal termine degli incentivi per le eco-automobili, che avverrà a fine settembre, e da quello degli eco-punti da elettrodomestici, fissato per fine dicembre.
Il punto di svolta è che l’aumento di spesa delle famiglie e delle imprese, basato sul miglioramento reddituale e sull’aumento delle esportazioni, riesca a coprire lo sgonfiarsi della domanda derivante dall’esaurirsi degli aiuti a stimolo dei consumi.