firenze

Il mercato dell’acqua minerale in Giappone, che dal 2000 aveva mostrato notevoli tassi di crescita beneficiando delle diminuzioni del consumo di acqua del rubinetto soprattutto nelle metropoli, nell’anno fiscale 2008 ha improvvisamente rallentato. Il noto istituto di ricerca Yano Keizai stima che nel 2009 il mercato si sia invece contratto del 4,8% annuo fermandosi al valore di 218 miliardi di yen (ca. 1,73 miliardi di euro). Le anomalie climatiche e la recessione, da un lato, e lo spostamento delle preferenze dei consumatori dalle bevande senza dolcificanti a quelle gassate dolcificate, dall’altro, sono state le cause principali.

Continua invece la veloce crescita del settore della bottled water (acqua potabile imbottigliata) che nell’anno fiscale 2009 Yano Keizai stima abbia guadagnato il 14,3% annuo raggiungendo i 56 miliardi di yen (444 milioni di euro). Questo settore sfrutta la crescente domanda da parte degli uffici e delle famiglie, proponendo pratici dispensatori automatici di poco ingombro con due rubinetti: uno di acqua fredda e l’altro di acqua bollente per il popolare caffè solubile e il tè.

L’istituto di ricerca nipponico prevede che nel 2010 il mercato dell’acqua minerale tornerà a crescere con uno 0,9% annuo, raggiungendo il valore di 220 miliardi di yen, poiché gli effetti negativi delle anomalie climatiche e della recessione sono considerati transitori e perché le preoccupazioni salutistiche dei consumatori traineranno la crescita del mercato. Infine, è da considerare che il consumo di acqua minerale è destinato a crescere nel lungo periodo poiché si trova ancora a livelli molto bassi (19,7 litri pro capite nel 2008) se confrontato con gli altri paesi industrializzati.