Nell’anno fiscale 2009 (aprile 2009-marzo 2010) il fatturato del franchising in Giappone è stato pari a 20.803 miliardi di yen (ca. 186 miliardi di euro), con una flessione annua dello 0,03%, la prima dal 1974 quando è iniziata la rilevazione statistica. La causa principale è il calo dei settori della ristorazione e dei servizi che assieme incidono per il 30% sulle vendite complessive. Si è delineata una situazione di mercato difficile, secondo cui l’aumento di negozi non si traduce più in una crescita del fatturato.
Lo afferma l’associazione di settore nei risultati dell’indagine annuale condotta su 2.000 gruppi di franchising. Il numero totale di punti vendita era calato per la prima volta nel 2008, ma nel 2009 è aumentato dello 0,4% annuo, raggiungendo 231.666 esercizi.
Osservando il fatturato per settori, quello dei convenience store è salito dello 0,2% annuo, mentre quello della ristorazione è sceso del -0,2% (terza diminuzione consecutiva) e quello dei servizi, quali ad esempio lavanderie e noleggi, del -0,9% (seconda diminuzione consecutiva). Si pensa che la crescente parsimonia dei consumatori stia moderando il desiderio di mangiar fuori e di ricorrere all’esternalizzazione del lavoro domestico.