I gestori nazionali giapponesi - come previsto dal Ministero dell'Ambiente - acquisteranno a “tariffa fissa” l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili sia da aziende private che da semplici cittadini. Mediante questo accorgimento lo stesso Ministero ha stimato che in poco piu' di 20 anni l'energia prodotta in modo pulito sara' 55 volte i livelli attuali.
Inoltre, per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili, il governo intende alzare i prezzi d'acquisto in modo da riuscire ad ammortizzare il costo iniziale investito nell'attrezzatura necessaria a produrre energia pulita.
Questo circolo virtuoso energetico “aiutato” nella sua fase iniziale, e costituito dal privato che vende energia al sistema nazionale a prezzi vantaggiosi, potrebbe portare a moltiplicare la potenza complessiva del solare a 37.000 megawatt entro il 2020 a poco meno di 80.000 megawatt entro il 2030.
Se tutto questo effettivamente riuscira' a decollare allora il Giappone potrebbe tagliare, rispetto alla quota prodotta nel 1990, circa l'8% del volume di gas serra complessivo nel rispetto del Protocollo di Kyoto (testo)
Per avere un quadro completo bisogna anche aggiungere che secondo la relazione “Long-term Energy Supply and Demand Outlook” (approfondimento) del Ministero dell'Economia, Commercio ed Industria (METI), pubblicato solo nel marzo 2008, le recenti stime provenienti dal Ministero dell'Ambiente potrebbero risultare un po' troppo ottimiste. La relazione del METI prevedeva infatti che, anche qualora la maggior parte delle tecnologie d'avanguardia nelle energie alternative possano essere adottate, la produzione di energia solare in Giappone potrebbe raggiunge 14.000 megawatt nel 2020 e 53.000 nel 2030.