Il fermo di tutte le centrali nucleari in Giappone nel 2012 determinerebbe un aumento della bolletta elettrica delle famiglie pari a 1.049 yen mensili (ca. 9 euro), per sopperire al fabbisogno di energia tramite una maggiore produzione termoelettrica. E’ quanto afferma The Institute of Energy Economics, Japan (IEEJ), dipendente dal Ministero dell’Economia giapponese, in base ad una stima appena effettuata. Lo stesso ammonisce che il problema del riavvio delle centrali nucleari va valutato attentamente, poiché, ovviamente, si potrebbero avere delle ripercussioni sulla competitività internazionale dell’industria e quindi sulla crescita economica.
In Giappone ci sono 54 reattori nucleari, di cui 19 attualmente in funzione e 35 spenti o in manutenzione. Poiché i 19 funzionanti saranno fermati entro giugno 2012 per la manutenzione ordinaria, se nessuno dei 35 rimanenti reattori fosse riattivato (ciò accadrebbe necessariamente se non fossero adottate le misure di sicurezza aggiuntive richieste dal Governo), il Giappone si ritroverebbe con un deficit energetico estivo del 7,8%. Per sostituire la fonte nucleare, sarebbe aumentato il consumo di carbone gas e petrolio, con un costo aggiuntivo circa 3.500 miliardi di yen (ca. 30,2 miliardi di euro).