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- 作成者:Edoardo Magnone
Solo pochi giorni fa, proprio in occasione della visita del premier nipponico Yukio Hatoyama, diverse migliaia di persone avevano manifestato a Okinawa presso la sede del comune di Naha, il capoluogo, e quella di Ginowan, dove si trova la contestata Us Futemma Marine Base, ed altri principali luoghi simbolo dell'isola. Molti erano stati gli slogan contro il premier e tutti a ricordare ad Hatoyama l'impegno preso in campagna elettorale sullo spostamento/allontanamento delle truppe americane di occupazione (come le chiamano gli abitanti di Okinawa) fuori dalla prefettura.
Ricordiamo che ancora oggi su circa 50mila unita' del personale militare americano in Giappone, oltre la meta' e' concentrata solo a Okinawa considerata dagli americani come una loro colonia “strategica”, dove nell’aria ristagna l'odore delle McDonald's-style french frieds ad ogni angolo di strada, e dove i marines possono violentare indisturbati una giapponese appena quattordicenne appena uscita da scuola e non rischiare nessun tipo di processo.
Il Premier ha riferito al governatore Hirokazu Nakaima che sara' molto “difficile” trasferire la base Usa di Futemma, e le diverse unita' operative, al di fuori della prefettura di Okinawa. L'uffico del premier ha subito reso noto che la causa e' da ricercarsi nell'importanza dei legami di sicurezza tra Giappone e Usa e del cosiddetto fattore “deterrenza” che Washington esercita, e non vuol perdere, nella regione asiatica. Sull'isola invece si pensa piu' terra terra che il premier e' stato “consenzientemente obbligato” a trattare con gli “occupanti” e non fare i conti con tutti i cittadini giapponesi che sull'isola hanno creduto alle sue promesse. Comunqe sia sembra proprio che Yukio Hatoyama non riuscira' a mantenere le promesse elettorali!
Le prime reazioni sull’isola non si sono fatte attendere. I tre sindaci di Tokunoshima hanno ribadito al premier Hatoyama la “netta contrarieta'” ad ospitare ulteriori operazioni militari sull'isola. Da queste parti si preve l’aumento della temperatura, e non perche andiamo verso l’estate!
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- 作成者:Daniele Pirrera
Il mercato dell’acqua minerale in Giappone, che dal 2000 aveva mostrato notevoli tassi di crescita beneficiando delle diminuzioni del consumo di acqua del rubinetto soprattutto nelle metropoli, nell’anno fiscale 2008 ha improvvisamente rallentato. Il noto istituto di ricerca Yano Keizai stima che nel 2009 il mercato si sia invece contratto del 4,8% annuo fermandosi al valore di 218 miliardi di yen (ca. 1,73 miliardi di euro). Le anomalie climatiche e la recessione, da un lato, e lo spostamento delle preferenze dei consumatori dalle bevande senza dolcificanti a quelle gassate dolcificate, dall’altro, sono state le cause principali.
Continua invece la veloce crescita del settore della bottled water (acqua potabile imbottigliata) che nell’anno fiscale 2009 Yano Keizai stima abbia guadagnato il 14,3% annuo raggiungendo i 56 miliardi di yen (444 milioni di euro). Questo settore sfrutta la crescente domanda da parte degli uffici e delle famiglie, proponendo pratici dispensatori automatici di poco ingombro con due rubinetti: uno di acqua fredda e l’altro di acqua bollente per il popolare caffè solubile e il tè.
L’istituto di ricerca nipponico prevede che nel 2010 il mercato dell’acqua minerale tornerà a crescere con uno 0,9% annuo, raggiungendo il valore di 220 miliardi di yen, poiché gli effetti negativi delle anomalie climatiche e della recessione sono considerati transitori e perché le preoccupazioni salutistiche dei consumatori traineranno la crescita del mercato. Infine, è da considerare che il consumo di acqua minerale è destinato a crescere nel lungo periodo poiché si trova ancora a livelli molto bassi (19,7 litri pro capite nel 2008) se confrontato con gli altri paesi industrializzati.
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- 作成者:Daniele Pirrera
I fatturati dei primi cinque gruppi di grandi magazzini in Giappone a marzo 2010 hanno registrato perdite comprese fra il -0,8 e il -5,4%, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le diminuzioni si sono però ridotte per tutti rispetto a quelle segnate a febbraio e in particolare quelle di Mitsukoshi e Takashimaya, seppur negative, sono migliorate vistosamente. A sorreggere il calo delle vendite sono stati abbigliamento e altri prodotti di lusso delle griffe estere. A marzo il fatturato di Mitsukoshi è scemato del 5,4% e quello di Takashimaya del 2,5%, diminuzioni tendenziali ridottesi rispettivamente di 7 e 3,6 punti percentuali rispetto ai tassi negativi registrati il mese precedente. Le diminuzioni si sono ristrette anche per Daimaru al -0,8% e Matsuzakaya al -4,6%, appartenenti alla holding Matsuzakaya-Daimaru costituita il primo marzo.
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- 作成者:Daniele Pirrera
A marzo 2010 l’indice di fiducia delle grandi imprese manifatturiere è salito di 11 punti rispetto alla precedente rilevazione effettuata a dicembre, raggiungendo il valore di -14 e facendo registrare il quarto miglioramento trimestrale consecutivo.
E’ quando emerge dai risultati dell’indagine trimestrale Tankan sulla fiducia congiunturale delle imprese, condotta dalla Banca del Giappone su un campione di 11.528 imprese (4.577 del settore manifatturiero e 6.951 di quello non manifatturiero). L’indice di fiducia è calcolato sottraendo dalla percentuale di imprese che rispondono “buona”, la percentuale di quelle che rispondono “cattiva” alla domanda sulla fase congiunturale attuale.
Anche per le PMI manifatturiere il miglioramento è stato di 11 punti (terzo consecutivo) al valore di -30. L’indice complessivo (piccole medie, medie, grandi) è migliorato di 7 punti salendo al valore di -24.
Le grandi imprese manifatturiere prevedono che nell’anno fiscale 2010 appena iniziato il tasso di cambio sarà di 1dollaro=91,00yen, cioè lo yen leggermente più forte di quanto era previsto nei piani per l’anno precedente (92,94yen).
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- 作成者:Daniele Pirrera
Secondo le statistiche del Ministero dell’Interno giapponese, il primo gennaio 2010 gli overstayers erano 91.778 persone, diminuiti del 18,8% annuo. Sono scesi sotto il livello di 100.000 per la prima volta in 21 anni.
L’Ufficio Immigrazione afferma che, oltre ad essere calato il numero di stranieri in ingresso, sono aumentati coloro che rimpatriano spontaneamente.
Osservando gli irregolari secondo la nazionalità, i coreani sono stati i più numerosi con 21.660 individui (-10,5% annuo), seguono i cinesi con 12.933 individui (-29,7%) e i filippini con 12.842 individui (-25,7%).
Il picco di clandestini si raggiunse nel 1993 con 298.646 persone.
Lo stesso Ministero ha reso noto pure che il primo gennaio 2008 il numero totale di ingressi clandestini sarebbe stato compreso fra 13.000 e 22.000 casi, anch’esso in diminuzione rispetto ad un anno prima.