Aeon (primo gruppo del commercio al dettaglio nipponico, con un fatturato di circa 16 miliardi di euro nel 2009) sta progettando l’apertura del più grande centro commerciale del Tohoku, regione battuta dal recente grande terremoto-tsunami, nella città di Rifu in provincia di Miyagi. Aeon ha già iniziato ad assicurarsi un terreno, su cui costruirà la nuova struttura che ospiterà anche negozi specializzati e ristoranti, situato vicino all’esistente “Aeon Rifu” il cui secondo piano è ancora chiuso parzialmente per i danni del terremoto.

Aeon Rifu si trova in una zona periferica che dista 15km verso nord-ovest dalla città di Sendai, e si estende su una superficie di 96.000mq, di cui 43.000 sono dedicati alla vendita.

Secondo Teikoku Databank, a fine maggio scorso in Giappone i fallimenti aziendali dovuti alle ripercussioni del terremoto-tsunami del Tohoku (intensità 9 shindo della scala giapponese) hanno raggiunto i 131 casi. A due mesi e mezzo dal disastro, il numero di bancarotte è quindi pari a 2,5 volte quello registrato nello stesso arco temporale dopo il precedente grande terremoto di Kobe (7,3 shindo) avvenuto il 17/01/1995.

Dei 131 casi, 16 appartengono al settore alberghiero e 14 a quello automobilistico. Nella graduatoria secondo la residenza, la regione del Kanto (34 aziende) precede il Tohoku (34) e il Chubu (13). Gli effetti indiretti del sisma, quali i danni a fornitori e clienti, hanno causato oltre l’80% dei crac.

Dal 2012 Panasonic sarà il primo produttore al mondo ad impiegare nei suoi prodotti le memorie della prossima generazione ReRAM (resistive random access memory), che hanno un basso consumo e un’elevata velocità di scrittura. Saranno dapprima utilizzate per i microcomputer contenuti anche nelle apparecchiature audio-video, quali televisori sottili e registratori blu-ray, e in quelle mediche. Permetteranno di accrescere l’usabilità dei prodotti finali, attraverso una riduzione delle dimensioni e del consumo di energia elettrica.

La ReRAM è un tipo di memoria a stato solido, cioè non volatile, che quindi mantiene le informazioni anche in assenza di energia elettrica. E’ più veloce dieci volte rispetto alla memoria flash comunemente utilizzata nei telefoni cellulari, e permetterà di ridurre il consumo elettrico delle apparecchiature a un terzo di quello attuale.

Secondo il Ministero delle Finanze nipponico, ad aprile scorso la bilancia commerciale del Giappone ha registrato un passivo di 463,7 miliardi di yen (ca. 4 miliardi di euro). A causa delle ripercussioni del terremoto-tsunami del Tohoku, la produzione di automobili e semiconduttori sta tuttora ristagnando quindi le esportazioni sono calate bruscamente del 12,5% rispetto ad aprile 2010. Dall’altro lato, le importazioni hanno segnato un +8,9%, sospinte principalmente dalla crescita degli approvvigionamenti di gas naturale liquefatto (LNG). Per la ripresa della produzione industriale ci vorrà ancora tempo, perciò gli analisti prevedono che il disavanzo commerciale persisterà.

Le luci a LED consumano la metà dell’energia elettrica assorbita da quelle a neon, che in Giappone sono molto diffuse persino nelle abitazioni. Poiché si stima che l’illuminazione attuale incida per circa il 20% sul fabbisogno elettrico totale, il passaggio al LED consentirebbe un sensibile risparmio energetico. Fra le varie misure per la salvaguardia ambientale, il Governo giapponese ha intenzione di far convertire al tipo LED, ed altri a basso consumo, tutte le illuminazioni del paese entro il 2030. Inoltre, a seguito dell’insufficienza nella fornitura di energia elettrica causata dal recente grande terremoto, fra le famiglie e le imprese si sta rafforzando la coscienza del risparmio energetico, quindi è probabile che il passaggio al LED accelererà. Forti di questa previsione, i vari maggiori costruttori di apparecchiature elettriche si stanno organizzando per accaparrarsi la crescente domanda.